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C’è una poesia nascosta nelle cose, una preghiera raccolta tra terra e cielo che va seguendo sentieri di luce. Paola Maggiorelli, con il suo obiettivo, rivela l’antichissimo, eterno legame tra uomo e Dio, l’immensità della grazia divina di fronte alla vanità e la precarietà delle opere umane. La fotografa adotta tagli semplici, ma capaci di far convergere l’attenzione sui dettagli significanti, valorizzando in particolar modo l’effetto luminoso. Forse inconsapevolmente, rievoca il più ancestrale dei simboli divini, il cerchio di un sole morente al tramonto e, d’altra parte, qual immagine di perenne rinascita e benedizione, il bacino rotondo, celeste dell’acquasantiera, sebbene vuoto dell’acqua salvifica. Allora queste foto, accompagnate dai testi del Cantico dei Cantici e del Quelèt, porgono, con discrezione e devozione, un silente inno all’amore e alla speranza.

            Manuela Bartolotti